Questa
fortificazione, visibile dalle rive del Mar Morto, sorge a trecento metri sopra
il livello del mare, sopra uno sperone roccioso a forma di aquila: il suo nome
è Masada, dall’ebaico Mesûdâ, fortezza, che il re Erode fece costruire
alla fine del I secolo a.C. sopra costruzioni già esistenti. Lo storico
Giuseppe Flavio attribuisce la costruzione della primitiva fortezza agli Asmonei
che avrebbero regnato sulla Palestina dal 130 al 40 a.C. e costruito molte
fortezze nella parte orientale d’Israele, nella valle del Giordano e sulla
costa del Mar Morto, usate dalla famiglia reale sia come residenze o rifugio,
nell’eventualità di tumulti; gli scavi archeologici effettuati hanno postato
alla luce monete armonee e due cisterne risalenti a quell’epoca;
mancando però oggetti di ceramica per stabilire una precisa datazione.
da Wikipedia: la fortezza di Masada |
Durante
gli scavi del 1989 vennero alla luce molti edifici risalenti al periodo di
Erode, il re costruttore che governò dal 37 a.C al 4 a.C. e innalzati in tre
momenti differenti: diversi: il primo risale al 37 a.C. quando,
dopo la
vittoria dei Romani su Mattatia Antigono, ultimo re asmoneo, venne eletto re dal Senato Romano. Di questa prima
fase di costruzione, è stato rinvenuto un gruppo di palazzi comprendenti: il
palazzo a ovest e altri tre più piccoli, un edificio amministrativo, un
complesso residenziale “stile caserma”, tre columbaria che servivano
anche da torri di guardia, cisterne per la raccolta delle acque piovane una
grande piscina di metri 18x13.
L’accesso
alla fortezza si otteneva mediante due vie: il sentiero posto a est denominato
“serpentone”e uno ad ovest, in questo periodo, la rocca non era protetta da
mura, ma, soltanto dalle ripide pendenze naturali.
I
sondaggi effettuati sotto le costruzioni erodiane, non hanno trovato traccia di
edifici preesistenti, il che fa supporre che gli architetti di Erode, a
Masnada, abbiano sfruttato parti delle costruzioni già esistenti.
Il
secondo periodo comprende il palazzo nord, una delle opere più belle del re
costruttore, utilizzato da lui quando vi soggiornava: situato su tre terrazzi
naturali con un dislivello di trenta metri, di cui la parte superiore per la
residenza reale divisa in lato nord, occupata dal re e la sua famiglia, mentre
nel lato sud erano istallate grandi terme utilizzate sia dalla famiglia reale
che dagli ospiti che occupavano gli altri palazzi; i due livelli inferiori
della costruzione erano costituiti da grandiose sale da ricevimento, una a
forma circolare e l’altra quadrata, circondate entrambe da colonnati e
provviste di bagni.
da Wikipedia: il pavimento di una delle sale del Palazzo |
In
prossimità del palazzo un complesso di magazzini comprendenti circa venti
depositi per la conservazione di viveri per un lunghissimo tempo e di armi:
tutto questo complesso di costruzioni era stato costruito nella parte più elevata
costituendo una specie di acropoli facilmente difendibile, anche senza
la probabile realizzazione di una cinta muraria, struttura che le ricerche
archeologiche non hanno mai ritrovato.
E
sempre di questo periodo viene trovato la costruzione di una serie di cisterne,
dato che, quelle asnonee non erano più sufficienti al fabbisogno degli
abitanti e, sul pendio nord-ovest della falesia furono scavate, appunto, due
file di cisterne; a centotrenta metri dalla cima, quella inferiore, che
comprende quattro cisterne con una capacità di 4000 metri cubi,
di acqua ciascuna, mentre, quella superiore, a ottanta metri, sempre, dalla
cima, troviamo otto cisterne da 3000 metri
cubi. Queste erano alimentate dalle piene di due Wadi
che scorrono a ovest della falesia, usando una rete di dighe e canali, l’acqua
veniva portata verso le cisterne, garantendo una riserva di 40.000 metri cubi,
a dorso di muli e cavalli; per questo trasporto furono aperti due nuovi
sentieri e la costruzione di una torre, a metà altezza, sul versante ovest, per
proteggere l’accesso alle dodici cisterne.
Nella
terza e, ultima fase della costruzione, databile attorno al 15 a.C., , troviamo un
bastione a casermette che circonda la parte alta della falesia, escluso
l’acropoli, di circa 1400
metri di lunghezza, comprendente settanta casermette
alcune lunghe trenta metri, con funzioni di deposito e di accasermamento per i
soldati.
Furono
ingranditi i magazzini e lì vicino fu costruito un palazzo, forse la residenza
del comandante della fortezza, ingrandito il palazzo a ovest e aggiunto altri
quattro magazzini.
Dopo
la morte di Erode, il potere passò nelle mani del figlio Archelao solo per
dieci anni, quando morendo finiva con lui la dinastia erodiana e la provincia,
di conseguenza passava sotto la procura dei romani.
da Wikipedia: panorama dai resti della fortezza di Masada |
Nel 66
d.C. un migliaio di zeloti, che si erano ribellati al dominio romano,
conquistarono il sito di Masnada, usando locali e materiale edilizio per le
loro necessità, distruggendo e riadattando parte degli edifici.
Roma,
da parte sua, non poteva permettere che un gruppo di ribelli minasse il suo potere
e, perciò, dopo tre anni dalla distruzione di Gerusalemme misero d’assedio la
rocca di Masnada e le pietre lanciate dalle loro catapulte distrussero buona
parte degli edifici; gli zeloti, da parte loro, smantellarono i tetti
per procurarsi le travi (circa 4000 secondo le stime) per effettuare la
costruzione di un muro interno di difesa, che comprendeva un sistema di travi
legate assieme rinforzandole con un riempimento di terra.
Ma
anche questa difesa non servì a nulla, e quando i legionari romani sferrarono
l’attacco finale, entrando in Masnada,
trovarono solo dei cadaveri; gli zeloti, avevano preferito suicidarsi in
massa, prima di cadere vivi nelle mani dei romani, e subire la loro rappresaglia.
Dopo
la conquista della rocca, i romani si dedicarono alla momentanea
riorganizzazione dei locali abitativi ed alla ricerca di eventuali tesori, e
questo evento è dimostrato dal fatto che i pavimenti sono stati sventrati e
nella casamatta dei rotoli, presso la sinagoga e nella sala del conciatore,
presso il Palazzo Ovest sono stati trovati oggetti, forse provenienti dal bottino come vestiti, ceramiche, monete e
degli importanti manoscritti.
Sembra
che la distruzione totale del complesso sia stata causata da un terremoto in
uno dei primi secoli della nostra era e il sito è continuato a rimanere deserto
eccetto una piccola comunità di monaci che si erano stabiliti per un certo
tempo tra le sue rovine in epoca bizantina.
di Chiara ed Enzo Sacchetti
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