domenica 27 settembre 2015

La giustizia a Firenze

Passeggiando per le strade di Firenze, e in particolare nella parte più antica troviamo spesso delle lapidi affisse dai Signori Otto di Guardia e Balia che regolavano la vita della città, su cui erano segnati i nomi delle vie. Di una di queste però, per chi conosce poco la vita antica della città, rimane assai perplesso: è via dei Malcontenti, termine un tempo usato per indicare i condannati a morte che dopo la sentenza facevano questo percorso verso la Porta della Giustizia che oltrepassata portava al patibolo (questo fu spostato nel 1531 oltre Porta la Croce, attualmente fra viale Gramsci e via Colletta, mentre un’altra forca fu innalzata a sud-est della città, nell’attuale piazza Beccaria).

da Wikipedia: veduta di via dei Malcontenti a Firenze

I condannati venivano accompagnati al patibolo dalla Compagnia dei Neri che aveva il suo nuovo Tempio in borgo la Croce, dove ancora si può vedere un tabernacolo del 1740 ove sostavano i condannati, rinnovato il 9 agosto delle stesso anno da Luca di Bartolommeo Francalanci, reo di aver ucciso una ragazza e per questo condannato all’impiccagione e allo squartamento (la primitiva sede della compagnia si trovava vicino alla Zecca).
I confratelli portavano delle fasce per bendare il morituro, mentre uno di loro le gettava al boia gli altri si schieravano per coprire gli strumenti del supplizio; nel frattempo il condannato che aveva già meditato i “gradi”, la Passione di Gesù, recitati in ginocchio con cui poteva usufruire di ottantamila anni d’indulgenza,

venerdì 18 settembre 2015

La Fortezza da Basso

Antonio di Bartolomeo Cordini, conosciuto come Antonio da Sangallo il giovane, perché nipote di da parte di madre di Giuliano e Antonio Giamberti dai quali aveva preso il soprannome “da Sangallo”, nacque a Firenze il 12 aprile del 1484, divenendo in seguito Architetto durante il Rinascimento e il Manierismo: fra le numerose opere tre sono gli esempi di fortificazioni, da lui progettate alla “Moderna”, ossia con fronte Bastionato: la Cittadella d’Ancona, con cinque bastioni, la Rocca Paolina a Perugia e la Fortezza di Firenze, mentre a Roma costruì per sé un palazzo, oggi noto come Palazzo Sacchetti.

da Wikipedia: la Fortezza da Basso

L’idea di Alessandro de’ Medici di costruire una fortezza per difendersi più che da attacchi esterni da eventuali sommosse da parte del popolo fiorentino, si concretizzò il 10 marzo del 1534, quando su suggerimento del Papa Clemente VII scrisse una lettera al Antonimo da Sangallo per commissionare la costruzione con queste parole: “Io desidero

martedì 8 settembre 2015

La basilica di Santo Stefano a Bologna

Si tratta di un complesso di sette edifici, detto delle “Sette chiese” e la tradizione popolare vuole che sia stato S. Petronio a volerlo innalzare nel tentativo di imitare  la basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme costruito sopra ad un tempio pagano dedicato ad Iside. Di certo sappiamo che gli strutture sono di origine piuttosto antica: la chiesa di San Giovanni Battista o del Santo Crocifisso costruite entrambe nell’VIII secolo, quella del  Santo Sepolcro risalente al V secolo ove in una cella con altare e pulpito si trovava la tomba dello stesso S. Petronio, Vescovo di Bologna dal 431 al 450 e protettore della città, mentre la chiesa dei Santi Vitale e Agricola costruita nel IV secolo contenente i sarcofagi dei due martiri.
Tutto il complesso fu devastato durante l’invasione degli Ungari del X secolo e ricostruito dai Monaci Benedettini all’inizio dell’XI, ma anche i nuovi restauri successivamente eseguiti, seppur nel tentativo di ripristinare i reali ambienti, hanno modificato significativamente il suo aspetto originale: non potendo avere, infatti, riscontro con quello fatto costruire da Costantino nel IV secolo a Gerusalemme perché distrutto dal Califfo fatimata al- HaKim e ricostruito in seguito dai Crociati, anche le ristrutturazioni hanno finito per cambiare completamente le strutture.

da Wikipedia: esterno della basilica di Santo Stefano affacciata sull'omonima piazza

La chiesa del Crocifisso è di origine longobarda e risalente all’VIII secolo. Composta da una sola navata con volta a capriata, il suo presbiterio è sopraelevato sulla cripta al cui centro troviamo il “Crocifisso” opera di Simone dei Crocifissi del 1380, mentre nella navata di sinistra il Complesso Statuario del