Leggenda e verità di un gioco
A Giugno, come nelle migliori tradizioni fiorentine, inizia il torneo del Calcio Storico Fiorentino, gioco di antiche tradizioni e diventato un appuntamento fisso ogni anno, assieme allo Scoppio del Carro del giorno di Pasqua e in cui, fra l'altro vengono decise proprio le partite da disputare.
Ma da dove nasce questo sport? E
come si gioca?
La tradizione del calcio storico
fiorentino risale al 17 febbraio 1530, quando Firenze era assediata dalle
truppe spagnole di Carlo V. La popolazione, sebbene stremata da quel lungo e
infinito isolamento, per spirito di ribellione e quel senso di superiorità che
solo i fiorentini sanno avere, decise di dare avvio ad una partita di calcio,
in piazza Santa Croce, per dare l'impressione che niente, nemmeno l'esercito
imperiale, la toccava e avrebbe scalfito lo spirito. Insieme a quel gesto si racconta che fu presa
tutta la poca farina che ancora c'era in città, accesi tutti i forni e fatto
del buon pane fresco... Firenze e i fiorentini riuscivano a sopravvivere (anche
se solo apparentemente) alla grande nonostante tutto!
da Wikipedia: una partita al calcio d'inzio giocata nel 1688 |
La tradizione di far rivivere
quell'episodio fu ripresa nel 1930, diventando una sfida fra i 4 quartieri,
Bianchi di Santo Spirito,
Azzurri di Santa Croce, Verdi del Duomo e Rossi di
Santa Maria Novella.
Ma la nascita del calcio risale
ancora più indietro nel tempo. Si dice che già ai tempi dei Greci un gioco simile
chiamato Sferomachia fosse piuttosto diffuso, che poi si allargò anche ai
legionari: era una lotta stretta, corpo a corpo per avere il possesso della
palla e non si può escludere che avesse preso piede anche nella colonia romana
di Florentia.
Si sa per certo però che al tempo
dei Medici era piuttosto popolare, tanto da organizzare veri e propri tornei,
di solito nelle piazze più importanti e soprattutto a Carnevale; vi prendevano
parte come giocatori anche numerosi personaggi illustri, di nobili casate, e
perfino futuri papi, tutti comunque di età compresa fra i 18 e i 45 anni: tra questi Cosimo I de' Medici granduca di Toscana, Giulio de' Medici futuro papa con il nome di Clemente VII e Vincenzo Gonzaga duca di Mantova. Una
delle partite che ancora oggi si ricordano sui libri di storia di Firenze è
quella giocata a gennaio del 1490 sull'Arno completamente ghiacciato; fra le
altre da ricordare quelle del 17 gennaio 1681 quando fu assassinato Francesco
di Carlo Gerini da Filippo di Piero Strozzi vicino al campo, e quella che si
giocò ne 1689 in occasione del matrimonio di Ferdinando de' Medici con Violante
Beatrice di Baviera dove si sfidarono però una rappresentativa europea contro
una asiatica.
da Wikipedia: Cosimo I de' Medici |
Il regolamento del gioco è
comunque molto semplice. 27 giocatori per squadra, quattro Datori Indietro (portieri), tre
Datori Innanzi (terzini), cinque Sconciatori (mediani), quindici Innanzi
o Corridori (attaccanti). La partita ha una durata di 50 minuti e inizia
quando il Pallaio lancia la palla in
aria; insieme a lui in campo ci sono l'Alfiere
e il Capitano che devono intervenire
in caso si rissa, mentre a dirigere l'incontro il Giudice Arbitro con l'aiuto di sei Segnalinee e il Giudice
Commissario che però sta fuori da campo, come del resto il Maestro di Campo che deve sorvegliare il
regolare svolgersi dell'incontro.
da Wikipedia: schema di gioco di una partita giocata nel 1688 |
Scopo del gioco è fare più cacce (goals)
possibile, cosa che di solito avviene con qualsiasi mezzo, anche a volte
(troppo) violento; per ciascuna caccia sbagliata mezza caccia alla squadra
avversaria e ad ogni segno i due gruppi invertono i campi. Premio di fine
torneo una vitella di razza chianina.
di Chiara Sacchetti
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