lunedì 8 giugno 2015

Il Calcio Storico Fiorentino



Leggenda e verità di un gioco

A Giugno, come nelle migliori tradizioni fiorentine, inizia il torneo del Calcio Storico Fiorentino, gioco di antiche tradizioni e diventato un appuntamento fisso ogni anno, assieme allo Scoppio del Carro del giorno di Pasqua e in cui, fra l'altro vengono decise proprio le partite da disputare.
Ma da dove nasce questo sport? E come si gioca?
La tradizione del calcio storico fiorentino risale al 17 febbraio 1530, quando Firenze era assediata dalle truppe spagnole di Carlo V. La popolazione, sebbene stremata da quel lungo e infinito isolamento, per spirito di ribellione e quel senso di superiorità che solo i fiorentini sanno avere, decise di dare avvio ad una partita di calcio, in piazza Santa Croce, per dare l'impressione che niente, nemmeno l'esercito imperiale, la toccava e avrebbe scalfito lo spirito.  Insieme a quel gesto si racconta che fu presa tutta la poca farina che ancora c'era in città, accesi tutti i forni e fatto del buon pane fresco... Firenze e i fiorentini riuscivano a sopravvivere (anche se solo apparentemente) alla grande nonostante tutto!

da Wikipedia: una partita al calcio d'inzio giocata nel 1688
 
La tradizione di far rivivere quell'episodio fu ripresa nel 1930, diventando una sfida fra i 4 quartieri, Bianchi di Santo Spirito,
Azzurri di Santa Croce, Verdi del Duomo e Rossi di Santa Maria Novella.
Ma la nascita del calcio risale ancora più indietro nel tempo. Si dice che già ai tempi dei Greci un gioco simile chiamato Sferomachia fosse piuttosto diffuso, che poi si allargò anche ai legionari: era una lotta stretta, corpo a corpo per avere il possesso della palla e non si può escludere che avesse preso piede anche nella colonia romana di Florentia.
Si sa per certo però che al tempo dei Medici era piuttosto popolare, tanto da organizzare veri e propri tornei, di solito nelle piazze più importanti e soprattutto a Carnevale; vi prendevano parte come giocatori anche numerosi personaggi illustri, di nobili casate, e perfino futuri papi, tutti comunque di età compresa fra i 18 e i 45 anni: tra questi Cosimo I de' Medici granduca di Toscana, Giulio de' Medici futuro papa con il nome di Clemente VII e Vincenzo Gonzaga duca di Mantova. Una delle partite che ancora oggi si ricordano sui libri di storia di Firenze è quella giocata a gennaio del 1490 sull'Arno completamente ghiacciato; fra le altre da ricordare quelle del 17 gennaio 1681 quando fu assassinato Francesco di Carlo Gerini da Filippo di Piero Strozzi vicino al campo, e quella che si giocò ne 1689 in occasione del matrimonio di Ferdinando de' Medici con Violante Beatrice di Baviera dove si sfidarono però una rappresentativa europea contro una asiatica.

da Wikipedia: Cosimo I de' Medici

Il regolamento del gioco è comunque molto semplice. 27 giocatori per squadra,  quattro Datori Indietro (portieri), tre Datori Innanzi (terzini), cinque Sconciatori (mediani), quindici Innanzi o Corridori (attaccanti). La partita ha una durata di 50 minuti e inizia quando il Pallaio lancia la palla in aria; insieme a lui in campo ci sono l'Alfiere e il Capitano che devono intervenire in caso si rissa, mentre a dirigere l'incontro il Giudice Arbitro con l'aiuto di sei Segnalinee e il Giudice Commissario che però sta fuori da campo, come del resto il Maestro di Campo che deve sorvegliare il regolare svolgersi dell'incontro.

da Wikipedia: schema di gioco di una partita giocata nel 1688

Scopo del gioco è fare più cacce (goals) possibile, cosa che di solito avviene con qualsiasi mezzo, anche a volte (troppo) violento; per ciascuna caccia sbagliata mezza caccia alla squadra avversaria e ad ogni segno i due gruppi invertono i campi. Premio di fine torneo una vitella di razza chianina.

di Chiara Sacchetti

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