I segreti di Firenze
Lo sapete che nel Battistero di
Firenze c'è la tomba di Giovanni XXIII? No non è uno scherzo, ma quello a cui mi
riferisco non è Papa Roncalli, ossia appunto papa Giovanni XXIII, al soglio pontificio
dal 1958 al 1963, bensì a Baldassarre Cossa, nato a Procida (o Ischia) nel
1370 e morto a Firenze il 22 dicembre
1419, definito successivamente antipapa.
da Wikipedia: il Battistero di Firenze |
Tutto risale alla fine del 1377,
quando la sede apostolica dopo circa settant'anni (1309-1377) che si trovava ad
Avignone, fu nuovamente trasferita a Roma per decisione di Gregorio XI. La sua morte
generò problemi interni alla Chiesa soprattutto per le voci della possibile
elezione di un papa transalpino, che con ogni probabilità avrebbe riportato la
sede pontificia in terra francese: la sollevazione popolare fece sì che invece
fosse eletto il napoletano Bartolomeo
Prignano, arcivescovo di Bari, che assunse il nome di Urbano V. La fazione
francese non gradì la scelta e a Fondi elesse così un proprio Pontefice,
il
cardinale Roberto di Ginevra, con il nome di Clemente VII. Iniziò così un
periodo difficile, non solo per lo Stato Pontificio che si trovava con due
Papi, ma anche per molti altri Stati ad esso legati, con conflitti e crisi
politiche.
E cosa c'entra il
"nostro" Bartolomeo Cossa? Inizialmente intermediario fra le due
fazioni, visto che non si riusciva a trovare una soluzione, l'uomo decise di
convocare un concilio a Pisa per mettere fine alla diatriba che andava ormai avanti da oltre trent'anni. L'incontro si
tenne nel 1409 e i presenti destituirono i due papi eletti irregolarmente e
nominarono papa Alessandro V e l'anno successivo lo stesso Cossa con il nome di
Giovanni XXIII. In veste di Pontefice riconquistò Roma che si trovava in mano
alle truppe di Ladislao, grazie all'aiuto di Luigi II d'Angiò, ma ne perse
l'appoggio e in seguito ad una serie di eventi a lui sfavorevoli fu consegnato all'imperatore
Sigismondo da Federico d'Austria e imprigionato. Grazie alla mediazione (e ai
soldi!) di Giovanni Bicci de' Medici e all'intervento del nuovo papa Martino V,
il Cossa fu liberato, ma fuggì temendo di fare la stessa fine di Celestino V
con Bonifacio VIII. Catturato si recò a Firenze dove il Pontefice lo accolse :
qui riconobbe il nuovo Papa che decise di farlo rientrare nel Sacro Collegio.
È morto a Firenze ed è seppellito
nel Battistero perché proprio a questi aveva lasciato la reliquia del dito di
San Giovanni Battista che oggi si trova nel Museo dell'Opera del Duomo; la sua
tomba monumentale è opera di Donatello e di Michelozzo.
di Chiara Sacchetti
Bartolomeo Prignano è Urbano VI e non Urbano V
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