lunedì 28 maggio 2012

L’Ippodromo della Firenze Romana ed il Palio dei Cocchi a Santa Maria Novella

La quasi totalità delle guide e i libri più o meno divulgativi su Firenze non parlano o dubitano dell’esistenza di un ippodromo nella nostra città durante l’Impero Romano, invece c’era, e forse saperlo è una sorpresa anche per molti fiorentini.
L’esistenza dell’ippodromo dell’antica Firenze è connessa a quella del Palio dei Cocchi.
Il Palio dei Cocchi venne istituito per volontà del Granduca Cosimo I de’ Medici nel 1563, che volle resuscitare in Firenze le gare che disputavano gli antichi romani nel Circo Massimo. La rievocazione si svolgeva nella Piazza Santa Maria Novella, dove vennero drizzati i due obelischi poggianti su tartarughe di bronzo modellate dal Giambologna e terminanti col giglio di Firenze. I quattro cocchi che disputavano il Palio, trainati da due cavalli, avevano la foggia dei carri romani da guerra. Gli aurighi guidavano dritti, in piedi, vestiti coi colori dei quartieri fiorentini.
trebbio
Trebbio, Santa Maria Novella
Non fu a caso che i Medici scelsero per questa rievocazione la piazza di S.Maria Novella:
infatti già il filologo e storiografo Vincenzo Borghini, luogotenente del Granduca Cosimo, sapeva, come vedremo più sotto, che qui a lato della piazza si trovava in epoca romana il Circo o Ippodromo dell’antica Firenze e che le case della parte di levante poggiavano e poggiano le loro fondamenta proprio sui resti di questo antico edificio.
E’ risaputo che sotto l’Imperatore Diocleziano Firenze venne scelta come Corrector Italiane cioè residenza del Governatore delle regioni riunite dell’Etruria e dell’Umbria (289 – 366 d.C.) e per la sua privilegiata condizione di capitale ebbe un Anfiteatro ed un Teatro, ma molti non sanno che fu arricchita in quel momento, all’inizio del IV secolo d.C. anche di un Ippodromo.
Proprio in quell’epoca (303 d.C.) Diocleziano si recò a Roma col collega Massimiano per celebrare il trionfo già da più anni decretato ai due Augusti dal Senato: In questa circostanza furono fatte generose elargizioni alle principali città dell’impero per l’ammontare di 310 milioni di denari (1).
E’ più che probabile che anche Firenze beneficiasse di tanta ricchezza da permettersi la costruzione del complesso che ancora le mancava nella sua qualità di capitale della Toscana e Umbria: ossia il Circo.
Il nostro edificio misurava dalla Croce al Trebbio a Piazza dell’Unità Italiana circa 200/220 metri di lunghezza ed era largo 45/50 metri; poteva ospitare circa 20mila persone, risultando forse un po’ piccolo. Esso doveva apparire molto simile come tipologia a quello riportato in luce ad Aphrodisias in Caria, nell’attuale Turchia (2).
ippodromo
Ippodromo Romano di Florentia
Anche il circo di Florentia fu destinato ai pubblici giochi che consistevano principalmente in lotte di gladiatori, corse di cocchi e cavalli. Aveva la forma dell’ippodromo greco; leggermente obliqua rispetto all’asse longitudinale si trovava la “spina”, alto basamento in mezzo alla pista (arena) sulla quale erano posti degli obelischi e segnacoli per contare i giri dei carri.
Alle due estremità della spina sorgevano le “metae” (una dalla parte della Croce al Trebbio, l’altra verso Piazza dell’Unità), intorno alle quali giravano i cavalieri. Intorno all’arena si elevavano le gradinate della “cavea” simili a quelle degli stadi odierni.
La più antica menzione scritta sull’Ippodromo o stadium di Florentia, risalente probabilmente ai primi del IV secolo d. C., si trova in una “invectiva” che Coluccio Salutati, Cancelliere della Repubblica Fiorentina, inviò nel 1375 al vicentino Antonio Luschi, il quale dubitava sull’origine romana di Firenze (3).
Vincenzo Borghini nel 1569 dopo aver chiarito tra Anfiteatro e Circo identificava quest’ultimo: “dove oggi è la Croce al Trebbio, non solo per la forma rotonda, la quale, come anche l’Anfiteatro rappresentavano le case tirate sopra i vecchi fondamenti, ma ancora per alcuni vestigi trovati sotterra a diverse occasioni che si riconoscono per propri di questa sorta di fabbriche” (4).
Enio Pecchioni
Gruppo Archeologico Fiorentino DLF

Note
  1. – Francesco Bartolini, Storia di Roma, Fratelli Treves, Milano 1886.
  2. – Ekrem Akurgal, Ancient Civilizations and ruins of Turkey, Published by Mobil Oil, Instanbul 1970.
  3. – Lino Coluccio Salutati (umanista: Stignano Val di Nievole 1331 – Firenze 1406), Invectiva …in Atonium Luscum de Repubblica male sentientem, A.S.F.
  4. Vincenzo Maria Borghini (filologo e storiografo, Firenze 1515-1580), compì studi accurati sulla storia di Firenze che furono pubblicati dopo la sua morte. “Discorsi” edizione Manni, Milano 1808.

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