sabato 18 luglio 2015

Il Battistero di Firenze e la tomba di papa Giovanni XXIII



I segreti di Firenze

Lo sapete che nel Battistero di Firenze c'è la tomba di Giovanni XXIII? No non è uno scherzo, ma quello a cui mi riferisco non è Papa Roncalli, ossia appunto papa Giovanni XXIII, al soglio pontificio dal 1958 al 1963, bensì a Baldassarre Cossa, nato a Procida (o Ischia) nel 1370  e morto a Firenze il 22 dicembre 1419, definito successivamente antipapa.

da Wikipedia: il Battistero di Firenze

Tutto risale alla fine del 1377, quando la sede apostolica dopo circa settant'anni (1309-1377) che si trovava ad Avignone, fu nuovamente trasferita a Roma per decisione di Gregorio XI. La sua morte generò problemi interni alla Chiesa soprattutto per le voci della possibile elezione di un papa transalpino, che con ogni probabilità avrebbe riportato la sede pontificia in terra francese: la sollevazione popolare fece sì che invece fosse eletto il napoletano  Bartolomeo Prignano, arcivescovo di Bari, che assunse il nome di Urbano V. La fazione francese non gradì la scelta e a Fondi elesse così un proprio Pontefice,
il cardinale Roberto di Ginevra, con il nome di Clemente VII. Iniziò così un periodo difficile, non solo per lo Stato Pontificio che si trovava con due Papi, ma anche per molti altri Stati ad esso legati, con conflitti e crisi politiche.
E cosa c'entra il "nostro" Bartolomeo Cossa? Inizialmente intermediario fra le due fazioni, visto che non si riusciva a trovare una soluzione, l'uomo decise di convocare un concilio a Pisa per mettere fine alla diatriba che andava ormai  avanti da oltre trent'anni. L'incontro si tenne nel 1409 e i presenti destituirono i due papi eletti irregolarmente e nominarono papa Alessandro V e l'anno successivo lo stesso Cossa con il nome di Giovanni XXIII. In veste di Pontefice riconquistò Roma che si trovava in mano alle truppe di Ladislao, grazie all'aiuto di Luigi II d'Angiò, ma ne perse l'appoggio e in seguito ad una serie di eventi a lui sfavorevoli fu consegnato all'imperatore Sigismondo da Federico d'Austria e imprigionato. Grazie alla mediazione (e ai soldi!) di Giovanni Bicci de' Medici e all'intervento del nuovo papa Martino V, il Cossa fu liberato, ma fuggì temendo di fare la stessa fine di Celestino V con Bonifacio VIII. Catturato si recò a Firenze dove il Pontefice lo accolse : qui riconobbe il nuovo Papa che decise di farlo rientrare nel Sacro Collegio.
È morto a Firenze ed è seppellito nel Battistero perché proprio a questi aveva lasciato la reliquia del dito di San Giovanni Battista che oggi si trova nel Museo dell'Opera del Duomo; la sua tomba monumentale è opera di Donatello e di Michelozzo.

di Chiara Sacchetti

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