A
Firenze viene presentata sempre la bellezza del “Ponte Vecchio”, soprattutto
noto per i negozi di gioielleria subentrati negli antichi negozi dei “beccai”
e, che nella sua pubblicità viene presentato come il monumento rappresentativo
di essa; è anche vero che per molto tempo questo è stato l’unica unione fra le
due sponde del fiume Arno, costruito in prossimità dell’antico Ponte Romano, ma
anche un altro dei quattro ponti esistenti non aveva niente da invidiare a
questo, e si dovrebbe menzionare (anche se l’originale venne distrutto dai
tedeschi in ritirata) sia per la sua struttura e per la sua storia: il “Ponte
Rubaconte o alle Grazie” che sopra le sue “Pile” si trovavano delle costruzioni
religiose.
Il Ponte Rubaconte |
Secondo
il Villani e Scipione Ammirato, il ponte venne costruito nel 1136, su disegno
di Lapo, ed in origine non possedeva le poche arcate come è stato ricostruito
dopo la guerra, ma con ben nove archi, due dei quali, già al tempo che il Richa
ci narra, erano stati eliminati e quindi ridotti a sette, per l’ampliamento
della città, e sul lato di mezzogiorno dalla parte del Palazzo dei del Nero
sotto questa costruzione, questi archi fecero parte della loro cantina e,
proprio riguardo a queste “pile”, il Vasari le racconta